Video musicali come veicolo di promozione

by Cristian Camanzi

Oggi entriamo nel mondo dei video musicali, anche di forte valenza pop, e della promozione culturale veicolata attraverso di essi. Un video musicale è un cortometraggio che integra una canzone con immagini, ed è prodotto per scopi promozionali o artistici. I video musicali sono importanti nella comunicazione contemporanea, ma lo sono stati anche in passato. Sono parte significativa della nostra cultura, del nostro consumo di musica, arte, tecnologia, cultura pop e intrattenimento. Alcuni video musicali si spingono oltre i confini delle convenzioni sociali, politiche e tecnologiche e sono prodotti di pura creatività. Sono sempre più una parte importante della visione creativa generale di un artista e della sua produzione. Poco più di tre fa, alcuni video musicali si sono spinti particolarmente oltre questi confini con grande successo di critica. Childish Gambino ha pubblicato il video per il singolo This Is America.

Le immagini hanno scatenato un dibattito su diversi temi, tra cui la brutalità della polizia, le abitudini dei social media, la violenza delle armi e ciò a cui la gente presta davvero attenzione negli Stati Uniti. Beyoncé e Jay-Z hanno pubblicato il loro video musicale Apeshit. Qui vengono mostrati i punti salienti della collezione del museo del Louvre per tessere una narrazione di potere ed eccellenza. Un video che rende omaggio alle lotte storiche e ai sacrifici fatti o, più spesso, imposti alla comunità nera. Entrambi i video musicali sono stati lodati per il loro significato culturale e acclamati come opere d’arte. Ma qui non ci addentreremo in dibattiti sul fatto che sia giusto o meno acclamare questi prodotti come fossero opere d’arte ed esporli di conseguenza all’interno di musei. L’aspetto su cui vorremo porre l’attenzione è invece la visibilità e il ritorno in pubblicità che un’istituzione culturale può ottenere aprendosi a iniziative diverse da una mostra o da altre iniziative “classiche”.

Nel caso del video di Beyoncé e Jay-Z infatti si è aggiunto un altro dibattito che ha coinvolto i media. La stampa francese ha polemizzato con la scelta di far girare un video musicale pop tra Leonardo, Géricault e gli altri capolavori del celebre museo di Parigi. Il quotidiano francese Le Monde in particolare si è chiesto se fosse utile e necessario per un museo prestarsi a eventi di questo tipo. Evidentemente la direzione del Louvre ha ritenuto che fosse molto utile. Cavalcando l’onda della pubblicità scaturita, il museo ha organizzato proprio un tour specifico, realizzato con le diciassette opere mostrate nel video. Una mossa comunicativa, che ha chiaramente avuto lo scopo di rendere la collezione accessibile a un pubblico più vasto e generico.

Noi di ARTernative siamo sempre molto attenti a tutti gli strumenti che possono essere utili a un’istituzione culturale per comunicare, raggiungere un pubblico più vasto. Di conseguenza ci poniamo domande, con curiosità, e non mettiamo mai nessun limite, se non quello, ovviamente, del rispetto del valore materiale e simbolico di una collezione d’arte o di un patrimonio storico artistico. Per questo offriamo alle istituzioni culturali un’analisi dettagliata dei social network in uso, dei media e degli strumenti utili alla comunicazione, realizzando guide ad hoc con i nostri consigli.

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