The Monuments Men
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
The Monuments Men, film diretto da George Clooney nel 2014, è una libera trasposizione cinematografica dell’omonimo libro del 2009 scritto da Robert Edsel. Una storia ricca di fascino perché mescola storia e arte facendoci entrare in una specie di caccia al tesoro in cui i cattivi sono i nazisti e il tesoro sono dei capolavori della storia dell’arte da salvare. Interpreti d’eccezione per questa pellicola tra cui lo stesso George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett. Personaggi e storia sono ispirati ai veri protagonisti del programma Monuments, Fine Arts, and Archives e alle vicende svoltesi durante la Seconda guerra mondiale.
Il film racconta di un gruppo di curatori di musei, architetti ed esperti d’arte arruolati nell’esercito statunitense per localizzare e recuperare opere d’arte rubate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Ovviamente si tratta quasi di tutte persone che hanno poca dimestichezza con le armi e il combattimento anche se si avventureranno in una missione non priva di pericoli. Gli alleati stanno sferrando il loro attacco alla Germania ed è una corsa contro il tempo per recuperare le opere d’arte che Hitler ha fatto portare via e nascondere in previsione della costruzione del mastodontico Museo del Fuhrer. In caso di sconfitta del Reich l’ordine è di distruggerle. Nel film vediamo tutti i passaggi, dal reclutamento del gruppo, al loro addestramento in Inghilterra fino alla partenza per la missione. Come andrà a finire? Riusciranno nel loro compito?
The Monuments Men è stato uno dei film più attesi del 2013 e ve ne consigliamo la visione per vari motivi. Per la sceneggiatura e i dialoghi frizzanti che strappano più di un sorriso. Per la storia avvincente che mescola arte e guerra. Per l’onestà del regista e sceneggiatore che emerge sin dall’apertura quando ci viene mostrata una diapositiva dell’Abbazia di Montecassino distrutta da un bombardamento. Che non fu opera dei nazisti ma delle forze alleate. Riemergono così nella mente le immagini del Museo Archeologico di Bagdad saccheggiato senza che nessuno degli occupanti facesse nulla per impedirlo. La storia si ripeteva. Film come questo quindi ci invitano a riflettere sull’insensatezza della guerra e sulla fragilità del patrimonio storico artistico.