Musei sul web:
comunicare la cultura con Twitter
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Siamo arrivati a parlare di un social che richiede una doverosa premessa. Twitter in Italia negli ultimi tempi ha perso progressivamente attrattività. Se infatti poco dopo il suo lancio sembrava indispensabile per un’efficace comunicazione social… oggi non è più così. Tutto ciò anche nonostante i molti aggiornamenti a cui questa piattaforma si è sottoposta: basti pensare al raddoppio della lunghezza dei tweet, oppure al miglioramento della qualità delle immagini e all’introduzione dei video. Un calo di attenzione che probabilmente nel nostro Paese in particolare è dovuto all’età media degli utilizzatori che ormai va oltre ai trent’anni. Noi in effetti siamo stati tra i primi utilizzatori di Twitter, quando sui primi smartphone era una delle prime applicazioni social di facile utilizzo. In questo caso occorre valutare attentamente il reale vantaggio d’essere presenti su Twitter, considerando il pubblico a cui ci si vuole rivolgere, ma anche il fatto che questo social è molto adatto a un target internazionale. Per i musei ad esempio vi si svolge la Museum Week, un evento globale online e offline che si ripete ogni anno con la partecipazione di musei, associazioni e istituzioni culturali. È diventato uno dei più importanti eventi globali, culturali, su Twitter.
Più dei molti altri social di cui abbiamo già parlato, Twitter richiede attenzione e costanza, oltre all’organizzazione di un piano editoriale ricco e diversificato. Bisogna selezionare bene i profili da seguire e fare un’accurata gestione di retweet e preferiti. Su Twitter occorre postare tanto e in maniera varia. Oggi quello che ci consente di fare questo social sono vari tipi di tweet. Possiamo scrivere semplicemente, stando dentro ai 280 caratteri; possiamo aggiungere fino a quattro immagini; è prevista anche la possibilità di inserire video di 2 minuti e 20 secondi. C’è anche un’interessante funzione sondaggio. Ovviamente completano tutto ciò le emoticon e gli importantissimi hashtag, un tipo di etichetta che rende più facile per gli utenti trovare messaggi su un tema o contenuto specifico. Ed è stata proprio introdotta da Twitter, poi incorporata anche in molti altri social.
Arriviamo quindi alla parte del quanto postare e cosa postare se siamo un’istituzione culturale. Come abbiamo già accennato, Twitter richiede la creazione di molti messaggi brevi, possibilmente accattivanti. Anche più volte al giorno. Inoltre è abbastanza fondamentale retwittare e aggiungere ai preferiti i messaggi di altri profili. Obiettivo dovrebbe essere quello di far crescere i propri follower, quindi una buona strategia potrebbe essere quella, nel limite degli argomenti, di seguire i trending topic, ovvero gli argomenti messi in evidenza da Twitter e creare messaggi relativi ad essi.
Segnaliamo quattro musei da seguire per aver ispirazioni e spunti per il successo. Si tratta di musei americani e inglesi, in testa alla classifica mondiale dei profili Twitter di istituzioni culturali, in quanto a numero di follower. In cima troviamo il MoMA e i suoi oltre 1.600.000 follower. Seguono lo Smithsonian, la Saatchi Gallery e la Tate con migliaia e migliaia di follower. Numeri strabilianti resi possibili dal fatto che queste istituzioni hanno saputo creare contenuti interessanti e in maniera costante e prolifica. I musei italiani purtroppo sono ancora molto indietro in classifica. Ad ogni modo tutti questo profili segnalati possono offrire grande ispirazione sul cosa e come pubblicare su Twitter in quanto a cultura.
Ma, se non vi dovesse proprio venire in mente nulla o se foste in difficoltà su come cominciare, vi ricordiamo che ARTernative tra i suoi servizi offre alle istituzioni culturali un’analisi dettagliata dei social network in uso e la realizzazione di una guida ad hoc con i nostri consigli per migliorare la comunicazione.