Musei in 5 opere:
National Museum of Western Art di Tokyo
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.
Oggi vi portiamo in Giappone, più precisamente a Tokyo. Allestito in un edificio di Le Corbusier aperto nel 1959, il National Museum of Western Art ha il suo centro nella collezione di scultura e pittura francesi dell’Ottocento raccolte dal facoltoso magnate Kojiro Matsukata. L’arte francese dei secoli XIX e XX continua a essere il suo punto di forza ma è stata costituita anche un’interessante raccolta di maestri antichi, con opere di Lorrain, Rubens, Tintoretto e altri importanti artisti.
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate il National Museum of Western Art di Tokyo:
Il corpo di Golia, ucciso da David, e le truppe filistee in fuga, possono essere viste sullo sfondo a sinistra. Si pensa che la figura ritratta in veste di David sia il rampollo di una famiglia famosa all’epoca. Forse lo stesso individuo ritratto da Paolo Veronese nell’opera “uomo con pelliccia”.
Durante gran parte del 1891 Monet lavorò a una serie di dipinti che raffiguravano gli alti e sottili alberi di pioppo che costeggiavano il fiume Epte, vicino alla sua casa di Giverny, in Francia. Usando una barca a remi in grado di contenere più tele contemporaneamente, Monet dipinse ventiquattro quadri di pioppi dal suo studio galleggiante.
Il grande Rubens fu il pittore più rappresentativo delle Fiandre del XVII secolo. Si ritiene che i modelli di questo lavoro siano stati i figli del fratello maggiore dell’artista. Presumibilmente uno studio per un dipinto a olio più grande, mostra le pennellate veloci del maestro e il vivido metodo di rappresentazione, in particolare nelle guance carnose dei bambini.
Dopo le ere d’oro e d’argento degli dei, i primi movimenti pulsanti dell’umanità nell’età del bronzo si esprimono nella forma del risveglio di questo giovane. Le gambe non hanno forza e sono ancora rilassate. Le forme chiaramente definite. Il movimento è quello di una persona che si sta risvegliando.
Takeko Kuroki era la nipote di Matsukata la cui collezione d’arte è esposta in questo museo. Takeko viveva a Parigi mentre suo marito studiava il mercato internazionale per il Ministero delle finanze giapponese. Appassionati collezionisti, furono loro a presentare Matsukata a Claude Monet nel suo studio a Giverny; l’uomo d’affari avrebbe poi acquistato molti pezzi direttamente dall’artista.