Musei in 5 opere:
National Gallery of Victoria di Melbourne

by Cristian Camanzi

Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.

Oggi vi portiamo in Australia, più precisamente a Melbourne, la capitale dello stato australiano di Victoria, sulla costa sud-orientale dell’Australia. La National Gallery of Victoria di Melbourne è una vasta e ben equilibrata collezione di dipinti europei, la migliore dell’emisfero sud. Non mancano ovviamente anche opere d’arte australiana. Sono esposti dipinti, oggetti d’arredamento, fotografie, stampe e disegni, ma anche diverse statue. Tra le sculture fanno bella figura due opere di Bernini.

Ecco 5 cose da non perdere, se visitate la National Gallery of Victoria di Melbourne:

Giambattista Tiepolo, Il banchetto di Cleopatra, 1743-1744

La storia d’amore tra il console romano Marco Antonio e la regina egiziana, Cleopatra era un soggetto popolare per gli artisti nel XVIII secolo. L’episodio rappresentato nel dipinto è tratto dal racconto di Plinio. Cleopatra scommise che avrebbe potuto organizzare una festa più sontuosa di quelle di Marco Antonio. La regina vinse bevendo un bicchiere d’aceto dentro il quale aveva fatto sciogliere un prezioso orecchino di perle.

Rembrandt Harmensz. van Rijn, Due studiosi che discutono, 1628

Rembrandt dipinse questi due studiosi nella sua città natale, Leida, quando aveva poco più di vent’anni. Eppure questa immagine rivela già lo stile straordinario che contraddistingue l’artista. L’uso che Rembrandt fa della luce in questo lavoro, per creare un’atmosfera drammatica, è notevole. Il dipinto anticipa il celebre chiaroscuro che caratterizzò i suoi ultimi dipinti.

Pablo Picasso, donna piangente, 1937

Questo sorprendente dipinto di una donna che tiene un fazzoletto sul viso rigato dalle lacrime, fa parte di una serie di donne piangenti che Picasso realizzò nel 1937. Furono come degli studi preparatori per dipingere la medesima donna in lacrime all’interno della celeberrima Guernica. Il volto di questa donna rappresenta le atrocità e la disumanità della guerra.

Claude Monet, Vétheuil, 1879

Nell’agosto del 1878 Claude Monet si trasferì da Parigi a Vétheuil, una città di campagna a nord-ovest della capitale francese. Una comunità agricola di 622 abitanti a circa 10 chilometri dalla stazione ferroviaria più vicina. Monet possedeva una casa galleggiante che fungeva da studio mobile da ormeggiare di fronte ai panorami che l’artista voleva dipingere.

Edouard Manet, House at Roueil, 1882

Nel suo cinquantesimo anno, al culmine talento, Manet si ammalò gravemente. La gamba sinistra gli fu amputata e morì dopo una lunga sofferenza. Continuò a dipingere finché ne fu in grado. Ritiratosi a Rueil, trascorse la sua ultima estate quasi completamente paralizzato. Lì si mise all’ombra di un’acacia per dipingere quest’ultimo paesaggio, dal tocco più leggero e vibrante che mai.

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