Musei in 5 opere:
National Gallery of Scotland di Edimburgo
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.
Oggi vi portiamo in Scozia, più precisamente a Edimburgo. La galleria di Edimburgo è di dimensioni modeste se paragonata ad altre raccolte nazionali, ma abbraccia un ambito vasto e possiede splendide opere dei più illustri autori dell’arte europea, oltre a una superba rappresentanza della pittura scozzese. Sono esposte anche sculture e un’importante collezione di disegni che rendono questo museo imperdibile per chi si trova a visitare la città.
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate la National Gallery of Scotland di Edimburgo:
Gauguin e Charles Laval si recarono a Panama nell’aprile del 1887 e vi rimasero per alcune settimane prima di andare in Martinica, dove fu realizzato questo paesaggio. La vista è sulla baia di Saint-Pierre, con il Monte Pelée sullo sfondo. Una visione di paradiso tropicale che il pittore ricercò e dipinse per tutta la sua vita.
Van Gogh entrò nel manicomio di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy nel maggio 1889 come paziente volontario. Nelle prime settimane del suo trattamento non lasciò mai il manicomio e iniziò a dipingere all’aperto solo nel giugno 1889. Rimase stupito dalla vista degli uliveti e li fissò sulla tela.
Nella sua maturità Tiziano sviluppò una maggiore intensità espressiva, non solo nelle opere religiose, ma anche in quelle mitologiche. Diana e Atteone fu dipinto come parte di una serie di sei grandi tele per il re Filippo II di Spagna. Tema alla base della serie è quello degli amori degli dei dell’Olimpo e delle circostanze solitamente tragiche per tutti i mortali coinvolti.
Questo dipinto è una delle scene di genere realizzate da Velázquez all’inizio della sua carriera. Una cuoca anziana seduta di fronte a un piccolo recipiente di terracotta sta cuocendo le uova sul fuoco. L’occhio dell’artista ha registrato ogni dettaglio di questa umile cucina.
Il dipinto è stato eseguito dalla bottega di Leonardo, tuttavia, si ritiene che il maestro stesso abbia preso parte alla produzione di questa versione della Madonna dei Fusi. Un fatto suggerito principalmente dalla roccia in primo piano e dal volto dei personaggi che sembrano espressione diretta della maestria di Leonardo.