Musei in 5 opere:
National Gallery of Ireland di Dublino
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.
Oggi vi portiamo in Irlanda, più precisamente a Dublino. Escludendo Londra, possiamo dire che questa galleria possiede la più nutrita collezione di dipinti di antichi maestri e di quadri ottocenteschi delle isole britanniche. La pittura italiana dei secoli XVI e XVII è uno dei suoi punti di forza e gli artisti irlandesi sono rappresentati in maniera eccellente.
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate la National Gallery of Ireland di Dublino:
L’attribuzione del dipinto è dubbia. Le figure principali sono a sinistra, in modo che la metà destra dell’opera sia lasciata ai soldati, le cui armature assorbono luce e le cui facce sono in parte nascoste. A destra dell’immagine, una testa emerge dall’oscurità circostante, considerata l’autoritratto dell’artista.
Questa donna era un’attrice, madre del drammaturgo Gil y Zárate, parte del mondo teatrale dipinto a più riprese da Goya. Nata nel 1775, aveva probabilmente 30 anni quando fu realizzato questo ritratto. Morì prematuramente nel 1811. Lo sfondo perfetto mette in risalto la bella attrice dai capelli scuri.
Questo capolavoro è stato rubato non una, ma ben due volte. Il proprietario, un membro del parlamento britannico, fu preso di mira dall’IRA, che entrò nella sua tenuta nel 1974 e prese un totale di diciannove dipinti. Fu recuperato una settimana dopo. Nel 1986 fu nuovamente rubato: dopo più di sette anni di trattative segrete e lavori investigativi internazionali, il dipinto venne recuperato.
“La main chaude” è un gioco in cui viene premiata la grande attenzione. Un giocatore, il “penitente”, nasconde la faccia e si appoggia la mano dietro la schiena. Altri giocatori schiaffeggiano il penitente sulla mano che deve cercare di identificare chi lo ha colpito. Il giocatore che si fa scoprire diventa il penitente.
Questo foglio è stato ridotto al punto da non esserci praticamente spazio attorno alla figura. Tuttavia, la forma scultorea del volto emerge dal foglio con un moto espressivo. La maestosa presentazione frontale del viso conferisce al ritratto un’espressività drammatica che ha pochi rivali nella ritrattistica disegnata.