Musei in 5 opere:
Museo 
Glauco Lombardi di Parma

by Cristian Camanzi

Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.

Oggi restiamo in Italia, in Emilia Romagna, più precisamente al Museo Glauco Lombardi di Parma. La creazione della straordinaria raccolta di questo Museo di Parma la si deve al professor Glauco Lombardi, da cui appunto questo luogo prende nome. Uomo minuto e dal volto scavato, Glauco Lombardi era di famiglia borghese benestante e poté concentrarsi, nella sua lunga vita, sul collezionismo e sullo studio delle vicende storiche riguardanti Parma e il suo territorio. Lo fece nella prima metà del Novecento, era nato nel 1881, un’epoca a cavallo delle due guerre mondiali, caratterizzata da grandi cambiamenti politici e sociali. Con passione e determinazione si adoprò per raccogliere le testimonianze del Settecento e dell’Ottocento parmense, con particolare interesse rivolto alla duchessa Maria Luigia d’Asburgo.

Ecco 5 cose da non perdere, se visitate il Museo Glauco Lombardi di Parma:

Erma di Maria Luigia, Antonio Canova

La testa di Maria Luigia, scolpita a tutto tondo ci offre lo spunto giusto per cominciare a parlare del personaggio protagonista di questa collezione. Maria Luigia d’Asburgo, primogenita dell’arciduca d’Austria, nacque a Vienna il 12 dicembre del 1791. Divenne la seconda moglie di Napoleone che, dopo il divorzio da Giuseppina Beauharnais, volle una nuova sposa, in grado di dargli un erede.

Ritratto di Maria Luigia Imperatrice, Robert Lefevre

Questo è un esempio perfetto di ritratto ufficiale, secondo il modello riservato ai sovrani a partire dal Settecento. Maria Luigia è in piedi, vestita con un abito di raso bianco ricamato e arricchita da meravigliosi gioielli tra cui un collier di diamanti. Il legame con Napoleone è sottolineato da un disegno abbozzato con il volto dell’imperatore, appoggiato sul tavolo, e dall’iniziale N ricamata in oro sullo schienale della poltrona.

Il Dagherrotipo di Maria Luigia

Nel 1881 Gauguin aveva ancora una carriera di successo nell’agenzia di intermediazione per cui lavorava. Lo stile di vita benestante che ciò diede alla sua famiglia è chiaro in questo dipinto. La solida rispettabilità borghese si riflette negli interni accoglienti e nei comfort domestici resi evidenti in primo piano dalla natura morta e dal piccolo cestino da lavoro sul tavolo.

Corbeille de mariage

Tra i vari regali per il matrimonio tra Maria Luigia e Napoleone vi era la corbeille de mariage, ovvero cesto di nozze. Si tratta di un mobile che si presenta come una sorta di cesto e doveva contenere i tanti doni riservati all’imperatrice. La parte superiore a cuspide, su cui dominano un globo, un arco e una freccia, simboli di Cupido, dio dell’amore, altro non è che un coperchio che chiude la grande coppa.

La patente della duchessa

Si tratta di un documento a stampa il quale definisce i titoli che Maria Luigia stabilì le fossero conferiti nei documenti pubblici. Il testo ufficiale serviva da guida a tutte le cancellerie e le corti nel come rivolgersi alla sovrana. Dietro parole e nomi altisonanti c’è tutta la forza di una donna la quale riuscì a ritagliarsi un ruolo, governando libera, indipendente e da sovrana illuminata, il proprio ducato.

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