Musei in 5 opere:
MoMA di New York
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate gratis sull’App Store. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa.
Oggi vi portiamo alla scoperta del MoMA. Il Museum of Modern Art di New York è stato fondato nel 1929 e oggi è uno dei più grandi musei al mondo dedicati all’arte moderna e contemporanea. La collezione del museo propone un’incomparabile visione d’insieme dell’arte moderna e contemporanea mondiale, poiché ospita progetti d’architettura e oggetti di design, disegni, dipinti, sculture, fotografie, serigrafie, illustrazioni, film e opere multimediali. La biblioteca e gli archivi del MoMA raccolgono oltre 300.000 libri e periodici, oltre alle schede personali di più di 70.000 artisti.
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate il MoMA:
Uno stormo di rondini passa turbinando fuori dalla finestra. Balla ne ha colto la velocità e il movimento collocandole in una sequenza precisa una dietro l’altra. L’artista dipinse una serie di lavori sulle rondini durante il suo soggiorno a Dusseldorf. Il quadro è un significativo esempio del movimento futurista italiano, che esaltava il concetto di movimento e dinamismo come espressione del mondo moderno.
Solida ed enigmatica, la statua costituita da forme semplici comunica un senso di primitiva vitalità e potenza. Sobria e formale, ma anche ricca di sentimento poetico. Marini creò una serie di cavalieri ispirati ai contadini che aveva visto fuggire dai propri villaggi in tempo di guerra.
Il dipinto rivela il metodo aggressivo di Pollock, con macchie di colore lasciato sgocciolare sulla tela con movimenti ampi e violenti. Pollock versava il colore e lo lanciava, con l’ausilio di bastoni e coltelli, su tele appese al muro o stese sul pavimento, in modo da poter girare intorno al lavoro.
Il viso di Marilyn Monroe è ritratto come una maschera impenetrabile di colori sgargianti e luminosi. Stampata in dieci diverse combinazioni cromatiche, la superficie multicolore rimanda un’immagine livida. Warhol sfruttò come base una posa pubblicitaria creando un’immagine che sottolinea il potere universale della figura più tragica che Hollywood abbia mai avuto.
Una ragazza vista di schiena è seduta su un prato e alza lo sguardo verso una fattoria sulla collina. Il senso di malinconia e solitudine è sottolineato dallo spazio tra la donna e la casa lontana. La superficie del dipinto è tipica dello stile di Wyeth, caratterizzato da realismo, ispirato alla fotografia nella precisione dei particolari e nella originalità delle angolazioni.