Musei in 5 opere:
Kunsthistorisches Museum Vienna

by Cristian Camanzi

Con QuickMuseum, la nostra app che guida i visitatori attraverso i principali musei europei, noi di Arternative vi raccontiamo l’arte in un modo nuovo e coinvolgente. Attenti anche a creare percorsi adattabili in base al tempo che potete dedicare alla visita di un museo. Con questa rubrica alziamo l’asticella della difficoltà e proviamo a sintetizzare l’esplorazione museale attraverso cinque opere. Oggi è la volta del Kunsthistorisches Museum di Vienna è il più importante museo dell’Austria. Accoglie in particolare una delle collezioni di antichi maestri più celebrate al mondo. L’inaugurazione del Museo avvenne ufficialmente il 17 ottobre 1891 alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe I d’Asburgo. L’edificio principale è coronato da una splendida cupola ottagonale alta 60 metri, si trova in Maria-Theresien-Platz, lungo la Ringstraße che circonda il distretto di Innere Stadt. La facciata richiama lo stile rinascimentale italiano e gli interni sono decorati con marmo, ornamenti di stucco e d’oro e pitture. In effetti un vero e proprio scrigno prezioso quanto il contenuto.

Benvenuto Cellini, Saliera di Francesco I

Una splendida saliera composta da due figure, Nettuno e Cerere, a rappresentare l’Acqua e la Terra. Le gambe intrecciate simboleggiano la combinazione dei due elementi che insieme producono il sale. Cellini, celebre orafo, scultore e incisore, lavorò per imperatori, re, papi e principi: questa saliera fu realizzata per Francesco I di Francia.

Raffaello Sanzio, Madonna del Belvedere

Immersi in un ampio paesaggio dall’orizzonte particolarmente alto, si trovano la Madonna seduta, che regge tra le gambe Gesù Bambino e posa lo sguardo su san Giovannino. La composizione piramidale, con i protagonisti legati da sguardi e gesti vede prevalere un generale sentimento di affetto e dolcezza. Solo un velo di malinconia nel volto della Vergine, premonizione del destino del proprio figlio.

Caravaggio, incoronazione di spine

Colpisce nel dipinto la crudeltà dei due torturatori che spingono la corona di spine sulla testa di Gesù. Così come ci sorprende la noia del funzionario che si appoggia alla ringhiera mentre controlla la scena. In tutto ciò Gesù sta soffrendo un dolore reale con paziente resistenza. Un’opera di dolore e sadismo.

Giorgione, tre filosofi

Vero capolavoro del tonalismo, il dipinto coglie le trasparenze dell’atmosfera, l’incanto del cielo e la densità della natura. Raffigura tre personaggi, diversi per età, abbigliamento e caratteri somatici, posti sul limitare di un bosco. Forse astronomi, filosofi oppure i re Magi. Allegoria delle razze umane, delle filosofie o anche delle tre età dell’uomo. Un affascinante mistero ancora irrisolto.

Parmigianino, autoritratto in uno specchio convesso

Nei primi anni del 16° secolo Parmigianino si osservò in uno specchio convesso e dipinse la sua immagine deformata: la mano enorme vicino alla superficie e allo spettatore, la faccia del pittore messa a fuoco al centro del tondo, in un’immagine-bolla simile a un selfie, in cui il tempo e lo spazio si distorcono vertiginosamente.

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