Musei in 5 opere:
Kunsthaus, Zurigo
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.
Oggi siamo in Svizzera, più precisamente a Zurigo, all’interno della Kunsthaus. Il museo possiede opere antiche e medievali, ma la sua collezione consiste soprattutto in pittura, disegni e stampe dal rinascimento in avanti. Gli elementi più considerevoli appartengono all’arte svizzera: Bocklin, Fussli, Giacometti e Hodler sono tra quelli ben rappresentati. Altre opere d’arte di interesse notevole provengono dalla pittura francese dell’Ottocento e nell’arte del XX secolo in generale.
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate la Kunsthaus, Zurigo:
Lautrec riprende il soggetto dell’Assenzio di Degas e lo utilizza per esprimere la solitudine e l’alienazione senza speranza delle due persone ritratte. Una coppia è seduta davanti a uno specchio a parete, dietro un tavolo, e la bottiglia e i bicchieri costituiscono una barriera tra lo spettatore e le figure. Lautrec indirizza l’attenzione dello spettatore sulle dolorose differenze tra il borghese ben pasciuto e l’impiegata pallida e denutrita, che distoglie lo sguardo dal suo vicino.
Il cielo occupa più di due terzi della tela, ma l’impressione di altezza è accresciuta dal formato verticale e ancor più dal ruolo dominante che le nuvole torreggianti e fortemente modellate svolgono. La prospettiva della pianura è mostrata da un punto di vista eccezionalmente distante ed elevato. Il risultato è una riduzione della scala, delle dune, dei boschi e delle distese di terra. La salda coesione del grande cielo nuvoloso acquista massa e significato grazie alle sue relazioni con le forme più piccole. L’occhio può esplorare qui la vasta distesa terrestre riccamente differenziata dalle fasce alternate di luce e ombra che si perdono in lontananza verso un orizzonte teso come un tendine.
Victor Henri Rochefort, marchese di Rochefort-Luçay (1830-1913) è stato uno scrittore e politico francese. Nel 1870 divenne membro del governo di difesa nazionale ed espresse apertamente la sua simpatia per i comunardi. Nel 1871 fu arrestato e condannato, secondo la legge militare, all’ergastolo, quindi trasportato in Nuova Caledonia. Nel 1874 fuggì a San Francisco a bordo di una nave americana.
Nel periodo romantico incontriamo l’uomo che medita sul destino in molte opere, fino al Pensatore di Auguste Rodin. Ogni volta che l’artista aveva bisogno di esprimere l’orrore, l’incredulità, l’impotenza di fronte al destino, raffigurava la figura seduta con lo sguardo vuoto. In linea con il suo stile e il suo temperamento, Fussli intensifica questa espressione in Silenzio dove il volto è completamente celato alla vista.
Alla fine di maggio del 1888 van Gogh si recò a Saintes-Maries-de-la-Mer, un villaggio di pescatori sulla costa mediterranea. I “vecchi tetti di paglia” erano sempre stati il soggetto preferito di van Gogh, quindi, oltre al Mediterraneo e alla chiesa fortificata medievale, ciò che lo incantò durante il suo soggiorno di una settimana a Saintes-Maries furono le casette di paglia.