Musei in 5 opere:
Gemaldegalerie Kulturforum di Berlino
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi portiamo alla scoperta dei musei nel mondo. Un po’ quello che vi aspetta scaricando la nostra app QuickMuseum, che trovate disponibile gratis sia per dispositivi Apple che per Android. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa, ma non solo. Abbiamo aggiunto anche alcune realtà museali più piccole, ma che riguardano la nostra regione, l’Emilia Romagna.
Oggi vi portiamo in Germania, più precisamente a Berlino, la capitale della Germania, fondata nel XIII secolo. La Gemaldegalerie Kulturforum è una delle collezioni di antichi maestri più famose del mondo. L’esposizione della prima scuola neerlandese non ha paragoni e non mancano tesori della pittura olandese, fiamminga, tedesca e italiana. Al suo interno sono esposte opere di Giotto, Botticelli, Raffaello, Mantegna, Lippi, Tiziano, Pittoni, Caravaggio, Antonello da Messina, Van Eyck, Petrus Christus, Dürer, Rubens, Vermeer e Rembrandt
Ecco 5 cose da non perdere, se visitate la Gemaldegalerie Kulturforum di Berlino:
Sebbene in precedenza singoli proverbi fossero stati rappresentati nell’arte fiamminga, questa è la prima immagine a crearne un intero mondo. Si tratta di detti tradizionali che mostrano l’assurdità di molti comportamenti umani oppure illustrano i pericoli della follia, che può portare al peccato.
Cupido o se preferite Amore o ancora Eros, è il protagonista del dipinto, dio dell’amore e del desiderio. L’amore vince su tutto e infatti ai suoi piedi giacciono inermi gli strumenti delle scienze, delle arti e della guerra e quindi il sorriso del giovane dio è anche di soddisfazione, di vittoria.
È interessante che qui Tiziano abbia omesso qualsiasi riferimento alla sua occupazione. L’unica allusione biografica è la catena d’oro, simbolo del cavalierato donato al pittore. In questo autoritratto Tiziano ci appare senza gli strumenti del suo mestiere, ma è rappresentato come se fissasse una tela invisibile di fronte a sé.
Chiamata anche Madonna Colonna dal nome della famiglia romana principesca e papale, quest’opera rappresenta una Maria interrotta nella lettura dal proprio bambino. Gesù guarda lo spettatore mentre si attacca alla scollatura di Maria in cerca del latte materno.
Il dipinto, noto come il cambiavalute, è anche interpretato come l’allegoria della miseria. Il lavoro di Rembrandt è intriso di alcune qualità che possiamo chiamare caravaggesche. L’uso di luce e ombra nella costruzione di composizioni è considerato parte dell’eredità di Caravaggio lasciata all’arte europea.