Musei e innovazione:
5 novità tecnologiche da sfruttare

by Cristian Camanzi

Negli ultimi anni anche il mondo dell’arte, dei musei e delle mostre è stato investito dalle novità che le tecnologie informatiche hanno portato nelle nostre vite. Ci sono in particolare però alcuni esempi di queste tecnologie che possono aiutarci a capire quali innovazioni sono emerse negli ultimi anni.

Totem e tavoli multimediali

Partiamo da totem e tavoli multimediali che sono sempre più spesso inseriti all’interno di percorsi espositivi. Si tratta di schermi, posti in verticale o in orizzontale, con i quali il visitatore può interagire.

Cliccando sulla superficie o anche soffiandoci sopra (si, mi è capitato), si potranno attivare dei video, delle immagini o accedere a contenuti scritti che aiutino nella comprensione di un’opera o di un argomento. Ovviamente devono essere contenuti brevi, ma efficaci, per l’attenzione e la pazienza del visitatore in piedi, poco propenso a soffermarsi troppo a lungo.

App

Le app, uno dei punti di forza della nostra startup Arternative, sono applicazioni software, realizzate per dispositivi mobile come tablet o smartphone. Se pensate e create per mostre o musei, possono contenere video, audioguide, immagini, schede di approfondimento, giochi, e molto altro ancora. Vanno necessariamente scaricate sul proprio dispositivo a meno che un museo o una mostra non metta a disposizione anche dei tablet o degli smartphone a questo scopo.

Negli ultimi anni le app hanno conosciuto una grande diffusione, molti musei all’estero se ne sono dotati, commissionando il lavoro ad aziende specializzate. In altri casi sono nate delle applicazioni indipendenti dalle istituzioni culturali, che permettono ugualmente la visita all’interno di un museo. La nostra Quick Museum è nata proprio così.

Realtà aumentata e realtà virtuale

La realtà aumentata e la realtà virtuale sono altri due strumenti molto utili nella comunicazione e divulgazione di un’istituzione culturale. La prima è una sorta di realtà potenziata che non si sostituisce alla nostra visione del mondo, ma la arricchisce di contenuti. Possono essere testi, immagini, video e animazioni che si vanno a sovrapporre alla realtà. Per fare un esempio pratico, la realtà aumentata ci permette, anche attraverso un dispositivo mobile, di vedere animarsi un personaggio all’interno di un quadro.

La realtà virtuale invece è una completa immersione in un mondo ricostruito digitalmente, attraverso il quale possiamo muoverci. In questo caso serve un visore che, indossato come un paio di occhiali, ci permette di compiere l’esperienza. Per fare anche qui un esempio pratico, la realtà virtuale può farci camminare per le vie di una Pompei completamente ricostruita.

Gamification

La gamification legata ai musei e alle istituzioni culturali è un altro aspetto che sta prendendo molto piede, anche in Italia. Si tratta di videogiochi che possono essere sviluppati in maniera molto diversa a seconda dei casi, per raccontarci e farci vivere una storia, oppure per conoscere meglio la collezione di un museo. Il giocatore-visitatore può trovarsi coinvolto in percorsi che gli permetteranno di imparare divertendosi, compiendo delle scelte, risolvendo degli enigmi, completando delle missioni e molto altro.

Chatbot

I chatbot sono software che simulano una conversazione e che sempre più spesso sono utilizzati dai musei per coinvolgere e accompagnare il visitatore. Basandosi su app di messaggistica istantanea, come Messenger o Telegram, i chatbot guidano l’utente a trovare risposte alle proprie domande. Chiaramente è un sistema automatizzato che si basa su una serie di opzioni predefinite.

Da poco hanno preso piede anche libri chatbot. Si tratta di libri che coniugano una parte cartacea con una virtuale in cui, collegandosi a un portale, il lettore può fare delle domande a cui risponderà un sistema automatico. Ne è uscito di recente uno su Leonardo da Vinci, edito da Mondadori.

Tutti questi sistemi sono stati usati, con esiti più o meno riusciti, per migliorare la fruizione di un determinato bene o di una collezione esposta. Strumenti per permettere una maggiore accessibilità di conoscenza del patrimonio culturale.

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