Musei in 5 opere: Musei Vaticani di Città del Vaticano

by Cristian Camanzi

Secondo appuntamento per la rubrica con la quale vi diamo un assaggio di ciò che vi aspetta scaricando QuickMuseum. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa.

Oggi è la volta non di un solo museo, ma di un agglomerato di più musei. Qualcosa di unico al mondo. Si tratta dei Musei Vaticani, situati a Roma o più precisamente nello Stato di Città del Vaticano. Il seme di questi musei fu piantato da papa Giulio II nel XVI secolo, ma nel corso degli anni le collezioni aumentarono e si diversificarono. Oggi sono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo includendo al loro interno capolavori assoluti come la Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello.

Leonardo da Vinci, San Girolamo, pinacoteca sala IX

Non sappiamo quale fosse la destinazione di questo dipinto né chi fu il committente e ad oggi resta una delle creazioni più enigmatiche di Leonardo. L’opera non è finita e rappresenta san Girolamo vestito con pochi stracci: nella mano destra tiene la pietra per battersi il petto e con la sinistra compie un gesto di umiltà. Come sfondo un paesaggio abbozzato che conferma l’interesse del pittore per lo studio dell’atmosfera e della natura. Osservate la straordinaria resa anatomica che Leonardo usa per il corpo del santo: i muscoli asciutti ma scattanti, i tendini in vista, la testa scavata e ossuta. Si tratta di una potente immagine di devozione e naturalismo.

Caravaggio, Deposizione dalla croce, pinacoteca sala XII

L’artista qui propone un’opera inedita cogliendo l’attimo in cui Cristo viene posato da Nicodemo e Giovanni sulla pietra con cui verrà chiuso il sepolcro. È un quadro enorme e drammatico incentrato sulla grande figura di Cristo sorretta a fatica. Dietro di lui la Madonna e la Maddalena piangono, mentre a destra Maria Cleofa spalanca le braccia con un urlo disperato. In primo piano Nicodemo si volta verso di noi con uno sguardo severo come a volerci rimproverare per il male fatto a Cristo. Lo sfondo completamente nero fa emergere lo straordinario spigolo del coperchio del sepolcro che sembra bucare la tela.

Cappella Sistina

La cappella voluta da Sisto IV della Rovere sorge al posto dell’aula magna in cui il papa svolgeva alcune delle funzioni istituzionali. Nel 1481 il pontefice convocò per la decorazione delle pareti una squadra di straordinari pittori: Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, aiutati dalle rispettive botteghe. Gli affreschi rappresentano le storie di Mosè nella parete sinistra e le storie di Cristo sulla parete destra. Giulio II poi affidò a Michelangelo il compito di affrescare la volta della cappella con storie della genesi. Sempre Michelangelo realizzò il Giudizio Universale distruggendo tre affreschi quattrocenteschi di Perugino. Pensate che in questo straordinario ambiente si riunisce ancora oggi il collegio dei cardinali per l’elezione del papa che qui avviene senza interruzioni dal 1492.

Gruppo del Laocoonte, Museo Pio Clementino, sala VIII, cortile ottagono

Alla scoperta di questo straordinario gruppo scultoreo nel 1506 parteciparono Michelangelo e Giuliano da Sangallo e il suo ritrovamento fu di enorme importanza per artisti come Michelangelo stesso, Tiziano, El Greco, Andrea del Sarto e Gian Lorenzo Bernini. L’opera rappresenta il sacerdote Laocoonte mentre muore avvolto con i suoi figli tra le spire di due serpenti marini inviati da Atena, furiosa perché Laocoonte si oppose all’ingresso del celebre cavallo di legno nella città di Troia. Osservate il modo con cui i muscoli rendono lo sforzo e la sofferenza della lotta disperata, l’espressione di strazio nel volto del sacerdote e le contorsioni impotenti dei due fanciulli. L’opera è una potente metafora del dolore a cui spesso sono condannati coloro che dicono la verità.

Raffaello Sanzio, Stanza della Segnatura

Questa stanza contiene i più famosi affreschi di Raffaello. Essi costituiscono l’esordio del grande artista in vaticano e segnano l’inizio del pieno rinascimento. Il programma iconografico degli affreschi rappresenta i tre aspetti più meritevoli dello spirito umano: il vero, il bene e il bello. L’opera più nota è senz’altro la scuola di Atene che illustra una schiera di pensatori filosofi e scienziati dell’antichità davanti a un’imponente architettura classica. Al centro di tutta la composizione stanno Platone raffigurato con le sembianze di Leonardo da Vinci nell’atto di sollevare il dito al cielo, indicando la sfera ideale da cui egli ritiene provenire la conoscenza, e Aristotele che con in braccio destro indica il mondo circostante la natura e dunque l’importanza di una conoscenza fondata sull’osservazione della realtà. In questa come nelle altre sale Raffaello seppe, da un’osservazione diretta delle antichità romane, creare un’arte che divenne simbolo della pittura italiana del cinquecento.

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