Musei in 5 opere: la National Gallery di Londra
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Nuovo appuntamento per la rubrica con la quale vi diamo un assaggio di ciò che vi aspetta scaricando QuickMuseum. Grazie alle sue mappe, alle audioguide, ai giochi e ai percorsi personalizzati potrete esplorare le splendide collezioni dei più importanti musei d’Europa.
In questo approfondimento scopriremo attraverso 5 opere la National Gallery di Londra. Si tratta della collezione nazionale britannica d’arte europea dal 1300 al 1900 circa. Nacque nel 1824, quando il governo inglese acquistò 38 dipinti dalla collezione di John Julius Angerstein, un mercante di origine russa. Una collezione che comprendeva opere italiane, maestri inglesi, fiamminghi, olandesi e francesi. Oggi la collezione della National Gallery conta circa 2200 opere che, se rapportate ad altri importanti musei europei, in effetti non sono molte. Ma tra queste opere si trovano capolavori che sorpassano quelli di qualsiasi altro museo.
Caravaggio coglie il momento della benedizione del pane quando Gesù risorto svela la sua identità a due dei suoi discepoli. Il modo innovativo con il quale l’artista tratta il soggetto, rende quest’opera una delle sue più potenti. La raffigurazione di Cristo è insolita, in quanto egli è imberbe mentre grande importanza viene data alla natura morta sul tavolo. L’intensità delle emozioni dei discepoli viene espressa dai loro gesti e dalle espressioni. Anche noi spettatori siamo invitati a partecipare a questo straordinario evento di stupore e speranza.
La grande nave Temeraire era veterana della battaglia di Trafalgar del 1805, dove l’ammiraglio Nelson al comando della flotta inglese sconfisse Napoleone. Oggi quest’imbarcazione sarebbe stata sicuramente destinata a un museo navale. Invece la nave rimase ormeggiata fino al 1838 quando fu definitivamente dismessa e portata alla demolizione. Questo dipinto fu pensato per rappresentare il declino della potenza navale della Gran Bretagna e l’artista fu talmente romantico da ambientare la scena in un tramonto sul fiume, anche se in verità il trasporto dell’antica eroina dei mari avvenne di mattina.
Questo è uno dei quattro quadri che Van Gogh realizzò per decorare la stanza del pittore amico Paul Gauguin nella cosiddetta “casa gialla” ad Arles, nel sud della Francia. Lui e Gauguin lavorarono insieme, ma poi questo sodalizio artistico si interruppe bruscamente: in seguito a un litigio, nel pomeriggio del 23 dicembre del 1888, Van Gogh avrebbe rincorso l’amico per strada con un rasoio. Gauguin fece i bagagli e lasciò Arles mentre Vincent in preda al delirio si tagliò l’orecchio sinistro.
Questi fiori avevano un significato speciale per Van Gogh. Il giallo era un simbolo della felicità e inoltre il girasole è un emblema ricorrente di devozione e fedeltà. Nei loro vari stadi di crescita, fioritura e sfioritura, i girasoli ci ricordano anche il ciclo della vita e della morte.
Quest’opera è un ritratto di Giovanni Niccolò Arnolfini e sua moglie. Arnolfini era membro di una famiglia di commercianti di Lucca che si trasferì a Bruges per affari. La coppia è rappresentata in un interno ben arredato ricco di dettagli allusivi alla fedeltà e agli obblighi di una corretta vita matrimoniale, come il cagnolino e gli zoccoli. Il dipinto viene principalmente interpretato come una sorta di fidanzamento formale. Visto così, si capirebbe il perché della precisione e del realismo nell’opera e dell’elaborata firma che lo renderebbero un documento ufficiale.
L’opera rappresenta la Vergine Maria, Gesù, San Giovanni Battista e un angelo all’interno di un inusuale paesaggio scuro, con uno sfondo di montagne, grotte e laghi. Ciò che rende i dipinti di Leonardo così straordinari è l’uso che l’artista fece di luci e ombre per definire gli oggetti tridimensionalmente.
L’artista per preparare un dipinto iniziava con un disegno dettagliato, poi lo trasferiva sulla tela. Quando i curatori del museo esaminarono l’opera agli infrarossi trovarono un’immagine completamente diversa sotto la vernice. Il disegno nascosto rappresenta una donna inginocchiata, forse la Vergine Maria, con la faccia quasi di profilo e una mano sul petto. Leonardo non smette mai di sorprendere!