Il digitale, i musei e il loro rapporto con l’infanzia

by Cristian Camanzi

Oggigiorno molti nativi digitali sono divenuti, in senso anagrafico adulti, ma nonostante ciò, se si prova ad approfondire il tema del rapporto tra il digitale e i bambini, soprattutto in Italia, si resta privi di guide e di fonti autorevoli. Manca un’analisi della complessità di questo rapporto e invece sono molto diffuse considerazioni apocalittiche o procedure iper-correttive mirate a una sorta di caccia alle streghe per limitare o vietare del tutto il contatto tra bambini e digitale.

Ovviamente questi estremi sono controproducenti e di difficile attuazione in un mondo in cui il digitale permea ormai ogni età della vita di una persona. Occorre quindi affrontare la questione e ci sentiamo qui di dare alcune linee guida. Partiamo dal tempo, quanto un bambino può restare davanti a un monitor? Fonti autorevoli e associazioni di pediatri di tutto il mondo hanno stilato alcuni punti fondamentali. È preferibile nessun utilizzo di dispositivi digitali fino ai due anni di età. Dai due ai cinque anni si consiglia l’utilizzo per meno di un’ora al giorno e in presenza dei genitori. Oltre i sei anni si raccomanda la costruzione di regole nell’utilizzo del digitale.

Seconda questione è quali strumenti digitali dare ai bambini. E qui occorre che la famiglia, la scuola e i musei maturino una propria competenza. Gli educatori e la famiglia devono scegliere e proporre prodotti di qualità, progettati e ideati per bambini. Prodotti che nascano da un’esigenza di gioco o di formazione con molta cura al contenuto. Ci vuole anche attenzione alla grafica perché il digitale è strumento di educazione all’osservazione, allo stile e alla bellezza. I tempi di questi prodotti devono essere cadenzati, lenti, per sollecitare l’osservazione, l’interazione e l’azione. Educare all’ascolto.

Il digitale può sicuramente essere uno strumento di supporto alla visita in un museo, prima, durante e dopo. Lo abbiamo già detto molte volte in questo blog. Se rivolto ai bambini può anche essere strumento di produzione e rappresentazione del mondo per mano di essi. Ancora inesplorati sono i laboratori, in classe o al museo, in cui i bambini possano creare strumenti di valorizzazione digitale per le istituzioni culturali. Elemento fondamentale però in questo rapporto tra mondo dell’infanzia e digitale resta la formazione di docenti, operatori museali e genitori che possano diventare referenti neutrali e maturi nell’insegnare un uso responsabile dei dispositivi digitali e dei contenuti raggiungibili con essi.

Queste sono solo poche considerazione che crediamo dovrebbero guidare a un costruttivo e responsabile rapporto tra i bambini e il digitale. Noi di ARTernative possiamo fornirvi, con l’aiuto dei professionisti di cui ci avvaliamo, delle indicazioni e delle linee guida fatte ad hoc.

Continuate a seguirci per rimanere sempre aggiornati. Se siete interessat* a preventivi, consulenze o collaborazioni, scrivete ai nostri contatti ufficiali.

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