I social network di un museo, da dove cominciare?

by Cristian Camanzi

In Italia molte istituzioni culturali, negli ultimi quindici anni, si sono lanciate sui social network come in un salto nel vuoto. Spesso non vi è stata alcuna riflessione e tanto meno un confronto interno all’istituzione che ponesse delle basi teoriche, delle regole, con le quali tale istituzione avrebbe dovuto approcciarsi al mondo social. Non si parla quindi semplicemente di un piano editoriale, ma piuttosto di una valutazione su come l’istituzione avrebbe dovuto porsi nei confronti della propria immagine sul web. Ma quali sono le domande che ci si dovrebbe porre prima di sbarcare sui social network? Per prima cosa occorre specificare che servono dei professionisti incaricati alla gestione dei social e quindi bisogna in primis definire quanto un social media manager esprime ciò che rappresenta l’istituzione culturale e quanto invece mette “del suo” della propria personalità.

In secondo luogo, ovviamente, vanno definiti degli obiettivi e dei confini entro i quali rappresentare l’istituzione sui social network. L’immagine digitale rispecchierà quella fisica e un aspetto ricadrà sull’altro? Poi ovviamente c’è il pubblico on-line. Che tipo di rapporto si vuole instaurare? Un rapporto di partecipazione ed ascolto? E, infine, avere sempre un piano d’emergenza con il quale affrontare i momenti di crisi che possono sempre arrivare quando ci si espone in una grande piazza come quella del web. In poche parole, se si viene accusati di qualcosa o attaccati con dichiarazioni diffamanti, occorre saper agire di conseguenza.

Dobbiamo inoltre tener presente che i social network vivono il momento, quindi bene organizzare un piano editoriale con post programmati, ma altrettanto bene essere sempre in ascolto delle novità. Occorre quindi investire tempo per leggere e navigare i social e saper cogliere tematiche su cui porre l’accento. Attraverso i canali social infatti l’istituzione culturale può prendere posizione su temi che vanno oltre le collezioni esposte in un museo. Un’istituzione culturale si può fare portavoce di particolari temi sociali, culturali e perfino politici. In fondo un museo, come da definizione ICOM, è al servizio dello sviluppo della società. Certo è che legarsi a temi controversi, come ad esempio quelli dei diritti, dell’identità di comunità, delle diversità, può esporre il museo a critiche, strumentalizzazioni e accuse. Ma questo fa parte del gioco e fa parte del pacchetto “essere pronti a momenti di crisi”.

Quindi, ricapitolando, essere sui social network significa avvalersi di professionisti preparati, definire obiettivi e linee guida, pensare ad un piano editoriale ma mantenersi elastici a modifiche dell’ultima ora, prendere posizione su temi che vanno oltre la divulgazione della propria collezione, essere pronti a gestire momenti di crisi. Noi di ARTernative possiamo fornirvi, con l’aiuto dei professionisti di cui ci avvaliamo, delle indicazioni e delle linee guida fatte ad hoc.

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