I siti web museali:
come dovrebbero essere

by Cristian Camanzi

Abbiamo parlato di digital marketing, abbiamo trattato il tema social a uso dei musei, ma con questo post vorremmo approfondire un po’ di più certi aspetti legati alla presenza sul web delle istituzioni museali. Lo faremo partendo da un aspetto fondamentale, da quello che dovrebbe essere il fulcro di una buona comunicazione on-line da parte di un museo. Iniziamo quindi dal sito web. Pensate che sono passati ormai 25 anni da quando, il 14 luglio del 1995, il Louvre, uno dei più importanti musei del mondo, aprì il proprio sito internet. 25 anni nell’era digitale sono tantissimi, per un campo che si evolve in maniera rapidissima, ma alcuni punti fermi erano validi allora come ora. Linee guida che i musei dovrebbero avere ben presente per aprire un sito web.

Perché un museo deve avere un sito web?

Iniziamo dalle basi. Il sito web per un museo è un’ulteriore via di comunicazione con i propri visitatori, un modo per aprire le porte di un’istituzione culturale anche per chi magari non riuscirà mai a visitarla dal vivo. Vero è che i social network oggi sono forse il modo più veloce per entrare in contatto con il pubblico, ma il sito web costituisce una vetrina indispensabile per fornire informazioni di tipo generale come gli orari, i costi del biglietto e i contatti, ma anche pagine di approfondimento su storia, mostre e collezioni. Il sito web deve essere quindi il perno di un sistema di comunicazione digital efficace.

La ricetta per un buon sito web museale

È ovvio che ogni istituzione museale sia un caso unico, ma vorremmo provare a fornire gli ingredienti che dovrebbero essere presenti in un buon sito web di questo tipo.

Informazioni base in primo piano: in home page dovrebbero essere presenti gli orari, i costi del biglietto, i contatti e tutte quelle news indispensabili per una visita, incluso avvisi di sale chiuse, opere in prestito o in restauro. Una parte informativa che tenga aggiornati i visitatori e li metta nella condizione di organizzare al meglio la propria visita. Detto ciò si possono aprire una serie di pagine o sezioni a discrezione del museo, ma secondo noi dovrebbe esserci: una pagina sulla storia del museo, che ne illustri la nascita e lo sviluppo nel corso del tempo; una pagina sulle collezioni, magari dotata anche di una piantina del museo che illustri la distribuzione delle opere. Qui, a seconda della disponibilità del museo, sarebbe molto utili dare informazioni dettagliate sulle opere, delle vere e proprie schede di approfondimento. Infine alcune sezioni potrebbero essere dedicate alle mostre (se il museo le realizza) e alla didattica per i più piccoli (sempre che vengano svolte attività di questo tipo).

Un ultimo servizio che un museo secondo noi dovrebbe avere e che dovrebbe mettere in evidenza sul proprio sito internet è un servizio di newsletter a cui iscriversi liberamente per ricevere aggiornamenti. Ricordiamo infine che un sito è un po’ come la vetrina per un negozio, quindi deve esserci tutto quello che offriamo. Non dimenticarsi quindi di inserire i collegamenti alle pagine social è fondamentale, ma non scontato. Inoltre la grafica dovrebbe essere accattivante e tenere conto di una buona navigabilità da computer e da dispositivi mobile. Un sito che per caricarsi impiega troppi secondi, non svolge bene il suo compito nei confronti del pubblico. Chiudiamo con quel qualcosa in più: inserire uno shop on-line e la possibilità di acquistare i biglietti dal sito è il massimo che possiamo offrire al pubblico che visiterà o che ha visitato il museo.

Alcune considerazioni finali

Il sito web per un’istituzione museale è ormai uno strumento imprescindibile per una buona comunicazione. Per offrire la possibilità al pubblico di approfondire certi aspetti dopo la visita, oppure per consentire loro di prepararsi al meglio. Oggi però, soprattutto in Italia, ancora troppi musei non hanno un proprio sito e, se lo hanno, spesso ha poche informazioni e costituisce una vetrina obsoleta che rischia più di allontanare il pubblico, piuttosto che incentivarlo alla visita. La strada da fare è molta, ma noi di ARTernative, con i nostri servizi, stiamo facendo la nostra parte.

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