Eventi: “Riflessioni”, un nuovo approccio all’arte
by Andrea Maio, Marlena Capozzolo
by Andrea Maio, Marlena Capozzolo
La serata diventa evento.
Prendete il locale più in voga del momento, inseritevi un mix di intrattenimento, arte, cultura e impegno sociale: il cocktail perfetto è servito, e per una sera non contiene solo superalcolici.
È questa la formula pensata dal team capitanato da Mario De Luca, ospite de “L’Osuarg” per proporre al pubblico di Maddaloni, in provincia di Caserta, una artistic diving coi fiocchi.
Noi di Arternative siamo stati lì, a testimoniare come questo tipo di eventi – una vera novità in zona – riesca a coinvolgere un pubblico sempre più vasto e numeroso grazie alla brillante combinazione di musica, danza e arti visive.
Partiamo da quest’ultima dimensione che non include solo la pittura, presente attraverso l’esposizione di una serie di tele di artisti locali emergenti, ma si estende fino all’avanguardistica tecnica del video mapping, utilizzata dal gruppo maddalonese BOOOMidea per generare una colorata opera dal fortissimo impatto visivo ed emotivo.
Ma gli occhi non sono i soli ad essere coinvolti in questo percorso, poiché quella pensata da De Luca è una vera e propria esperienza sinestetica: arte del movimento e arte del suono si intrecciano nelle performance della ballerina Arianna Amoroso e del piano solo live set di Daniele Sbordone.
Il tutto è stato naturalmente accompagnato dall’ottima cena a base di finger food gourmet e dalla degustazione di pregiati vini locali.
Quello che questo appassionato team è riuscito a dimostrare è che, attraverso un approccio nuovo e alternativo, è possibile oltre che gratificante avvicinare il grande pubblico all’arte e alla cultura.
È sempre più chiaro che la strada da percorrere verso questo obiettivo debba prevedere un approccio multimediale e immersivo che coinvolga a trecentosessanta gradi la persona, per far sì che da semplice avventore diventi visitatore, parte attiva e integrante di una riflessione collettiva.
Evento interessante, soprattutto per far avvicinare all’arte un pubblico trasversale che magari normalmente non entrerebbe in un museo. Buona idea! 🙂