Emoji, arte e divulgazione

by Cristian Camanzi

Gli emoji sono il linguaggio pittorico di internet, lo possiamo affermare con certezza. Da anni usiamo queste espressive caricature digitali, che sono disponibili in molte sfumature e forme, sulle piattaforme dei social media. La Cantor Fine Art Gallery ha progettato anni fa una serie di emoji basati su artisti e opere d’arte leggendarie. Questo divertente mix tra arte contemporanea e tecnologia rende le icone esteticamente semplici, ma immediatamente riconoscibili. I ritratti emojificati sono stati realizzati da Sam Cantor, un direttore artistico e designer che gestisce la Cantor Fine Art, dopo aver chiesto ai follower della galleria sui social media quale artista o opera d’arte avrebbero voluto vedere come emoji. Una volta che ha iniziato a crearli e condividerli, sono diventati rapidamente virali.

emoji_quickmuseum_arternative_1

Un progetto estemporaneo semplice, creativo e applicabile a qualsiasi artista, ma evidentemente anche a qualsiasi grande capolavoro d’arte. Questo evento ci offre uno spunto di riflessione sulla contaminazione tra arte e tecnologia, tra cultura e social media. Molti potrebbero ritenere l’operazione compiuta da Sam Cantor troppo dissacrante forse, irrispettosa, troppo pop? Noi di ARTernative guardiamo sempre con grande attenzione a fenomeni di questo tipo perché hanno a che fare con l’arte, la cultura e la sua comunicazione. Crediamo che non ci sia niente di male nel fatto che un’istituzione culturale possa sfruttare i social media, o mettiamo anche emoji personalizzati per farsi pubblicità, per ottenere visibilità maggiore, compiendo allo stesso tempo un atto di divulgazione.

Gli Uffizi potrebbero ad esempio farsi promotori di un emoji dedicato alla primavera del Botticelli. Urbino potrebbe farsi promotore di un emoji dedicato a Raffaello. Il cenacolo vinciano di un emoji dedicato a Leonardo, e via dicendo. E il pubblico potrebbe far così propri questi protagonisti della storia dell’arte, questi capolavori. Portarli con sé, nel proprio smartphone, rendendoli parte della propria comunicazione, in un messaggio WhatsApp o in un commento su Facebook.

Questa riflessione forse è un po’ una provocazione, ma tu cosa ne pensi? Riesci a riconoscere gli artisti di queste emoji? Qual è il tuo preferito? Quale artista o opera avrebbe bisogno della sua emoji secondo te? E che aspetto dovrebbe avere?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Invia commento