Musei sul web:
comunicare la cultura con Instagram
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Siamo arrivati a parlare di un social che negli ultimi anni ha conosciuto un grande successo, soprattutto tra un pubblico di teenager. Instagram è un social legato alla comunicazione istantanea e breve, guidata dalle immagini. Nato solo come app, oggi è in parte gestibile anche da computer e già da qualche anno lo si trova in versione sito all’indirizzo www.instagram.com. Dicevamo che è un social basato sulle immagini, foto non troppo posate, ma naturali, imperfette e anche modificate grazie ai moltissimi filtri messi a disposizione. Negli ultimi tempi Instagram ha aumentato moltissimo la sua offerta, collegandosi a Facebook (stesso proprietario), aggiungendo sempre nuovi filtri e inserendo la possibilità di fare delle inserzioni a pagamento.
Come già per altri social di cui abbiamo parlato, anche Instagram richiede attenzione e costanza, oltre all’organizzazione di un piano editoriale ricco e diversificato. Bisogna selezionare bene i profili da seguire e fare un’accurata gestione dei like da apporre sulle foto o sui video. Ad oggi le possibilità di pubblicazione offerte da Instagram sono le seguenti: immagini e video nel feed, ovvero la bacheca composta da immagini quadrate che va a comporre il profilo di un utente; pubblicare video su Instagram Tv la cui durata massima varia con il numero di follower; pubblicare le cosiddette “stories” (questo lo si può fare al momento solo da app) ovvero sequenze di foto e video che possono essere pubblicate in momenti diversi andando a comporre un collage. Le stories durano 24 ore e possono essere viste dai follower e non solo. Da non molto tempo si è aggiunta la possibilità di fissare delle stories in cima al profilo Instagram. Gli account possono essere seguiti e possiamo commentare immagini e video e metterci anche un like-cuoricino di apprezzamento. È possibile anche realizzare delle dirette.
Arriviamo quindi alla parte del quanto postare e cosa postare se siamo un’istituzione culturale. Instagram è un social pensato come un diario quotidiano quindi la frequenza ideale sarebbe almeno di un post al giorno, ma possibilmente anche di più. Se questo è troppo impegnativo consigliamo di cercare di non scendere sotto i tre post a settimana. Anche in questo caso gli spunti di pubblicazione sono moltissimi, a maggior ragione perché stiamo parlando di un social basato sulle immagini. Un’istituzione culturale può pensare a un’infinità di contenuti da condividere. Immagini delle opere, del dietro alle quinte, delle attività al museo, ma anche video realizzati dalle guide e dai curatori, oppure delle dirette. Essendo un social in cui gli utenti partecipano molto volentieri, è il luogo ideale per realizzare contest, giochi, quiz … Ampio spazio quindi alla creatività e all’innovazione, molto più che sugli altri social.
Segnaliamo alcuni profili di musei, teatri e festival da seguire per aver ispirazioni e spunti per il successo. Cominciamo con il MOMA di New York, con oltre 5 milioni di follower, seguito dalla Tate Gallery di Londra. In Italia consigliamo una visita ai profili della Triennale di Milano e del Museo Peggy Guggenheim di Venezia. Tra i teatri e le orchestre sono imperdibili gli account Instagram della Royal Opera House di Londra, del Bolshoi di Mosca, del Teatro alla Scala di Milano e La Fenice di Venezia. I numeri di follower variano molto tra questi profili, ma crediamo che tutti stiano facendo un ottimo lavoro di pubblicazione contenuti per qualità e quantità. Parlando infine di festival, le istituzioni che ci sentiamo di segnalarvi sono il Fringe di Edimburgo, l’Arena di Verona e il Romaeuropa Festival.
Ma, se non vi dovesse proprio venire in mente nulla o se foste in difficoltà su come cominciare, vi ricordiamo che ARTernative tra i suoi servizi offre alle istituzioni culturali un’analisi dettagliata dei social network in uso e la realizzazione di una guida ad hoc con i nostri consigli per migliorare la comunicazione.