Comunicare la cultura con Facebook
by Cristian Camanzi
by Cristian Camanzi
Un’istituzione culturale che voglia essere presente sui social non può non partire da Facebook. Anche solo per il semplice fatto che enorme rete sociale ha ormai superato i due miliardi di utenti attivi al mese e pare avere ancora possibilità di crescita, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo: India, Africa, Messico e molti altri. Forse non è più ormai il social da usare per comunicare con un pubblico giovane, tuttavia resta molto importante per improntare una buona strategia web. Veniamo quindi a una brevissima guida che illustri le possibilità di utilizzo di questo social.
Sono tre le possibilità di utilizzo di Facebook: il profilo personale, pensato per una persona fisica; la pagina, dedicata ad aziende, personaggi, enti e più in generale a chi ha un obiettivo di comunicazione promozionale; il gruppo, costituito da persone, o meglio da profili personali di Facebook, che decidono di ritrovarsi attorno a un tema, una passione o un valore comune. Chiaramente, per un’istituzione culturale, è conveniente l’utilizzo della pagina, ma perché dovrebbe usarla? Perché decidere di utilizzare Facebook? Per il semplice fatto che Facebook, a oltre quindici anni di distanza dalla nascita, resta un social ancora in grado di guidare il mondo della comunicazione online. Un social flessibile, sempre pronto ad aggiornarsi e multimediale, in grado di supportare foto, video, post, gif animate, link … tutto quello che è possibile condividere sul web.
Ovviamente però, come diciamo sempre, non è una passeggiata la gestione di un profilo social e nemmeno quindi la gestione di una pagina Facebook. Richiede tempo, costanza e programmazione, un piano editoriale chiaro e ben definito. Il nostro consiglio è quello di postare almeno due volte alla settimana, ancora meglio tre, avvalendosi anche dei molti strumenti che oggi si possono utilizzare per una buona programmazione e che lo stesso Facebook mette a disposizione. Inoltre ci sentiamo di suggerire una certa varietà nei post: foto, link e video, ma anche dirette e la creazione di eventi in occasioni particolari. Coinvolgere i propri follower con sondaggi, domande, giochi e condividere curiosità legate alle collezioni di un museo oppure al “dietro le quinte” della gestione del museo stesso.
Sono molti gli esempi a cui un’istituzione culturale si può ispirare per lanciarsi su Facebook. È lecito studiare casi di successo e, perché no, copiare anche alcuni elementi strategici. Per quanto riguarda i musei ci sentiamo di consigliare una visitina alle pagine del Louvre di Parigi, del MOMA di New York, della Reggia di Venaria Reale, del Museo Egizio di Torino e del MAXXI di Roma per avere una panoramica di casi di successo, fuori e dentro il nostro paese. Per quanto riguarda invece i teatri, sono d’esempio le pagine della Sidney Opera House, della Royal Opera House di Londra, della Metropolitan Opera di New York, del Teatro della Scala di Milano e della Fenice di Venezia. L’Italia ha già molti esempi virtuosi di pagine Facebook che non hanno niente da invidiare a quelle realizzate da enti culturali stranieri. Ricordiamo, infine, che ARTernative tra i suoi servizi offre alle istituzioni culturali un’analisi dettagliata dei social network in uso e la realizzazione di una guida ad hoc con i nostri consigli per migliorare la comunicazione.