Comunicare la cultura:
alcuni social importanti da prendere in considerazione

by Cristian Camanzi

Siamo arrivati alla fine di questa nostra carrellata che ci ha portato ad analizzare alcuni tra i social più importanti, descrivendone funzioni e scopi e ipotizzando utilizzi per la comunicazione della cultura. Per concludere abbiamo pensato di raccogliere 5 social che riteniamo non indispensabili, ma certamente utili per la comunicazione sul web di un’istituzione culturale. Non sono social che vanno per forza gestiti tutti insieme, ma a seconda di ciò che si vuole comunicare potrebbero essere d’aiuto. Cominciamo!

Pinterest

Nato nel 2010, Pinterest è un social media realizzato sulle immagini. Ha avuto fin da subito un buon successo tra gli utenti e una rapida crescita di iscritti. Oggi non sembra procedere con lo stesso successo di un tempo, forse anche per l’avvento di Instagram, ma nonostante ciò crediamo che possa rappresentare una risorsa di comunicazione importante. Un profilo Pinterest è una composizione di preview delle bacheche in cui vengono raccolte le immagini secondo criteri che possono essere decisi dall’utente. Un mezzo molto importante per chi lavora e comunica nella moda, nella bellezza, nel design e, ovviamente, nella cultura. Ci sentiamo quindi di consigliarne l’utilizzo a musei e istituzioni culturali partendo dal presupposto che: l’inserimento di nuovi contenuti non richiede una continuità temporale; riesce a dare un grande valore alle immagini; rafforza la creatività in un settore, come quello culturale, particolarmente ricco di belle immagini.

LinkedIn

LinkedIn è il social network costruito per le aziende e i professionisti. Oggi sta diventando sempre più un prezioso veicolo di comunicazione e promozione, in crescita e aggiornamento costante. Ci sembra quindi che possa servire anche per settori, come quello culturale, a un primo sguardo lontani dalla sua filosofia più legata al business. Sintetizzando, crediamo che LinkedIn possa essere utile a un’istituzione culturale per cercare collaborazioni professionali, ma anche per comunicare direttamente con moltissime aziende. Questo social network permette di aumentare la propria visibilità, profilare i potenziali clienti, proporre servizi dedicati, identificare, profilare e contattare potenziali partner e sponsor.

Vimeo

Vimeo è un’alternativa a YouTube per quanto riguarda il caricamento e la condivisione di contenuti video. Per la cultura Vimeo può rappresentare un ottimo veicolo di comunicazione, perfetto per ospitare trailer, promo, approfondimenti, docufilm e documentari. Più in generale possiamo dire che Vimeo è un contenitore di più alta qualità tecnica, non ha inserzioni pubblicitarie ed è adatto a una platea di utenti di élite, che cercano qualcosa di più di YouTube.

SoundCloud

Questa è la piattaforma di audio e musica più diffusa nel mondo. Molto semplice ed efficace può essere un valido supporto per istituzioni culturali-musicali che abbiano contenuti audio originali. È un social usato da molti festival musicali, cantanti e gruppi di musica leggera.

Flickr

Flickr è uno dei primi social attivati sul web e oggi ospita più di 12 miliardi di fotografie. Pensato come un catalogo di foto personali può essere utile a un’istituzione culturale solo in parte. Pensiamo a un utilizzo come catalogo di immagini, fotografie di conferenze stampa, eventi, incontri. Ad ogni modo ci sembrava giusto citarlo in chiusura di questo nostro breve viaggio.

Concludiamo così questa guida sintetica nell’utilizzo dei social per comunicare la cultura oggi. Speriamo che possa esservi di ispirazione ma, se non vi dovesse proprio venire in mente nulla o se foste in difficoltà su come cominciare, vi ricordiamo che ARTernative tra i suoi servizi offre alle istituzioni culturali un’analisi dettagliata dei social network in uso e la realizzazione di una guida ad hoc con i nostri consigli per migliorare la comunicazione.

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