Arte e cinema: Pollock

by Cristian Camanzi

Pollock è un film del 2000, prodotto, diretto e interpretato da Ed Harris. In effetti si tratta della sua prima opera da regista. Il soggetto è tratto dal volume Pollock: an American Saga (1989) di Steven Neifeh e Gregory White Smith. Il film di Ed Harris è una delle più recenti “biopic” sull’arte e tra le meglio accolte dalla critica. La pellicola è stata presentata al Festival di Venezia del 2000 in prima mondiale, ma il film è arrivato nelle sale italiane solo nel maggio del 2003 incassando anche un buon successo di pubblico.

La trama in poche righe

Il film inizia nel 1950, l’artista è intento a firmare autografi durante un vernissage alla Betty Person Gallery, mostra recensita dalla rivista Life. Il pittore è all’apice della sua carriera. Si tratta, però, solo di un flash perché la trama del film ritorna indietro di nove anni quando Pollock ancora era alla ricerca del successo. Durante questo periodo conosce Lee Krasner, una giovane artista con la quale dividerà uno spazio espositivo, la quale diventerà più tardi sua musa e moglie.

Nel 1942 avviene il secondo incontro che cambierà la sua vita, quello con Peggy Guggenheim. La collezionista gli commissiona un grande quadro per la sua nuova casa, offre all’artista uno stipendio e la possibilità di fare la sua prima mostra personale. Il film prosegue mostrando gli alti e bassi della vita di Pollock, dovuti per altro alla depressione e al suo alcolismo, ma lascio a voi la scoperta del finale senza anticiparvi nulla.

Il parere sul film

Vi consiglio caldamente la visione di questo film. Ciò che ne fa una grande opera è il “morboso” lavoro di documentazione svolto prima di cominciare a girare. Tutte le fonti di informazione sul pittore sono state vagliate: dai musei, all’ambiente dei critici, dei pittori, dei galleristi, degli amici, nonché tutti i vari testi, letterari e fotografici, a disposizione sull’argomento. Tutto ciò è stato passato al setaccio, permettendo al regista/protagonista di inserirsi perfettamente del ruolo. Aggiungo che i pregi del film sono svariati. Innanzitutto, il rapporto di Pollock con la compagna, anch’essa pittrice (interpretata da una Gay Harden vincitrice dell’Oscar) è descritto fedelmente, in maniera realista e articolata. Inoltre, assistiamo alla nascita e alla concettualizzazione di un nuovo linguaggio: l’action-painting. Infine è accurato anche il ritratto del Pollock uomo, con le sue instabilità caratteriali, i suoi scatti, la sua emotività, il suo amore per il bere e per le donne.

Da vedere, per chi ama Pollock, per chi ama la pittura, ma anche per chi ama semplicemente il buon cinema.

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