Arte e cinema:
Il Peccato – il furore di Michelangelo

by Cristian Camanzi

Oggi vi vogliamo consigliare un film che ci restituisce la passione violenta della creatività di Michelangelo. Una creatività sempre in bilico tra la grazia divina, un dono inspiegabile e l’ambizione scaltra, l’avidità, la voglia di primeggiare che non si ferma davanti a niente. Nemmeno di fronte ai propri sentimenti. Si tratta de Il Peccato di Andrei Konchalovsky, un film presentato quasi un anno fa alla Festa del Cinema di Roma. Quello che il regista ci presenta è un punto di vista originale sull’artista. Konchalovsky frantuma il finto universo rinascimentale inventato dal cinema e dalla televisione. Vedremo infatti un artista con le mani sporche, le unghie rotte dal lavoro, e i capelli impregnati di sudore. La polvere di marmo si mescola alle foglie d’oro e all’azzurro dei lapislazzuli, utilizzati come pigmenti per realizzare le volte celesti. Tutto sullo sfondo di un’epoca che ha cambiato per sempre la storia dell’arte e dell’uomo.

La trama in poche righe

Il film si concentra sui primi anni del 1500, un periodo in cui l’attività di Michelangelo si mescolo alle rivalità fra le potenti famiglie dei Della Rovere e dei Medici. Terminata la volta della Cappella Sistina, papa Giulio II decide di affidare all’artista la realizzazione della propria colossale tomba. Un progetto che all’inizio prevedeva la creazione di ben quaranta statue. Giulio II fa firmare a Michelangelo una specie di “esclusiva” che lega l’artista alla famiglia dei Della Rovere. Le cose si complicano quando viene eletto un nuovo papa, Leone X, della rivale famiglia dei Medici che bloccherà il progetto e darà a Michelangelo nuovi incarichi e commissioni. L’artista si dovrà quindi destreggiare tra pretese di pagamenti, denaro anticipato, rivalità artistiche e faide familiari. Una giostra di potere che ci aiuta a inquadrare un periodo in cui l’immagine veicolata dagli artisti sotto forma di dipinti, sculture e ambiziosi progetti era fondamentale per affermare il proprio potere.

La nostra opinione sul film

Come detto all’inizio, il film ci restituisce uno sguardo diverso sul rinascimento e su Michelangelo. Una visione meno patinata di altri film realizzati sull’artista e che aggiunge profondità alla figura di uno dei geni assoluti dell’arte. Alberto Testone, oltre alla notevole somiglianza con le immagini che raffigurano Michelangelo, dà al personaggio un’umanità che ce lo fa sentire vicino. Michelangelo è un genio, ma è anche fragile, dal carattere difficile e dal fisico provato dal proprio lavoro. Contribuiscono alla credibilità del film una buona ricostruzione storica di abiti e luoghi che, nella loro semplicità, ci riportano a quegli anni in cui grandi artisti cambiarono per sempre la visione del mondo.

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